Sono psicosomatici il 90-95% dei problemi sanitari.
Credenze, abitudini e comportamenti che creano un sintomo, una patologia, una sindome.
Mal di testa, male al collo, persino le ernie discali sono sintomi spesso psicosomatici.
Per esempio:
– una respirazione ansiosa -> rettilineizzazione cervicale -> cervicalgie e ernie
– frustrazione e insicurezza -> tensioni del diaframma -> reflusso gastrico
– stress -> rachide compresso-> ernie lombari.
D’altro canto, problematiche fisiche portano a sindromi mentali:
-l’insonnia porta lo stress
– la gastrite porta ansia
-l’astenia la depressione
Quello che dico è sotto gli occhi di tutti eppure un approccio psicosomatico integrato non è ancora praticato.
Nella mia pratica ormai decennale di osteopata e di insegnante di yoga una risposta che trova riscontro quotidiano l’ho trovata.
Osteopatia e Yoga per regolare gli equilibri fisici emotivi e psichici.
Il connubio dell’osteopatia, fisioterapia e posturologia e dello yoga sono una medicina psicosomatica.
Abbiamo 4 casi: i primi 2 già abbastanza praticati ma i secondi 2 ancora molto da esplorare.
1. il paziente osteopatico per accelerare e consolidare i risultati fa anche yoga;
2. uno yoghini grazie alla pratica fa emergere blocchi che possono essere meglio sbloccati da un trattamento specifico;
3. i principi osteopatici entrano nello yoga (che, a onor del vero, in gran parte sono già presenti);
4. le pratiche yogiche entrano nell’osteopatia.
Mentale/verbale e manuale/fisica si combinano per sbloccare corpo e psiche.
Come lo Yoga può diventare osteopatico?
Ci sono dei capisaldi terapeutici dell’osteopatia, spesso già presenti, oppure che con piccolissimi accorgimenti possono entrare nella pratica di yoga.
Per avere però la massima efficacia l’insegnante di yoga dovrebbe conoscerli.
Questi principi sono:
1. Tensegrità
Il corpo è un tutt’uno multidimensionale.
Un problema fisico può influenzare lo stato emotivo e viceversa.
le strutture vanno coinvolte tutte e nel loro range massimo.
Es1: le asana andrebbero sempre lavorate con la posizione da capo a piedi (occhi e lingua compresi).
Es2: la pratica dovrebbe coinvolgere sempre corpo, mente e anima.
2. Struttura e funzione sono correlate
La forma delle strutture (ossa, muscoli, articolazioni, fasce, organi) influenza la loro funzione e la funzione influenza la loro forma.
Es: una persona brevilinea quadrata tende ad essere anche schematica, pragmatica, rigida, dura e materialista; una persona longilinea e filiforme é tendenzialmente olistica, teorica, elastica se non addirittura lassa, morbida, spirituale (è per questo che i corsi di yoga sono più frequentati dal secondo tipo di persone); con la pratica questi fenotipi andranno incontro a maggiore equilibrio.
3. La capacità di autoguarigione va reclutata costantemente
L’organismo ha meccanismi naturali potentissimi per mantenere e ristabilire la salute, ma il programma di sopravvivenza li sovrasta entrando in modalità cronica per ristabilire il prima possibile le funzioni base.
Il compito dell’osteopata e, per me, anche quello dell’insegnate di yoga, è reclutare nuovamente i sistemi di guarigione profonda resettando il sistema e avviandolo regolarmente.
4. Circolazioni dei fluidi e Ritmi vitali essenziali
Circolazione aerea, sanguigna e linfatica sono già campi di lavoro di un insegnante di yoga.
I ritmi e soprattutto il ritmo primario del liquor cefalo rachidiano purtroppo spesso sono ancora assenti dall’insegnamento.
5. le catene di densità
I traumi e le lesioni si organizzano in catene di densità che vanno ricercate e sciolte.
Guarda il video in fondo all’articolo.
Come l’osteopatia può diventare yogica?
L’Osteopatia può diventare Yogica abbinando alla manipolazione la pratica di Jnana Yoga di indagine e di Raja Yoga di focalizzazione e meditazione.
Spesso l’osteopata dopo aver messo in chiave un’articolazione, mette una forza extra per avere quel tipico “crack” dello sblocco.
Ma uno sblocco molto più attivo, duraturo e profondo avviene se, invece della forza esterna, quel “crack” è la potenza di una risposta della stessa persona alle istruzioni precise date dall’insegnante di Yoga.
guarda il video in fondo all’articolo
Yoga e Osteopatia Psicosomatici oggi sono 2 strade possibili, semplici, naturali, efficaci e senza controindicazioni.
Con il giusto approccio, Yoga e Osteopatia possono diventare medicine psicosomatiche con effetti collaterali negativi nulli e quindi con scenari terapeutici solo positivi.
Questo li può rendere la prima terapia di intervento e, con l’esperienza giusta, il primo sistema diagnostico.
Meditazione, pranayama,osteopatia biodinamica e counseling sono pratiche ormai a scenario solo positivo, perché, applicate nel modo corretto, non possono nuocere, ma possono dare giovamento o, al massimo, non fare nulla, ma anche il “non fare nulla” è uno scenario positivo, perché, con l’esperienza, può essere diagnostico e discriminativo.
Lo Yoga medicina Psicosomatica
Lo yoga non è solo uno stretching fisico, ma può essere anche respiratorio, emozionale, cognitivo e coscienziale, allineando e centrando gli assi scheletrici, animici e psichici.
E’ adatto quindi sia a bambini e anziani, sportivi e malati, uomini e donne e soprattutto a donne in gravidanza.
E’ indicatissimo per recuperi:
-pre e post chirurgia
-post trauma
-terapia oncologica e del dolore.
-turbe dell’emotività e del pensiero
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Lo Yoga psicosomatico di CorpoePsyche è una possibilità economica, naturale, efficace ed efficiente per ritrovare salute e benessere grazie a un centro esclusivamente dedicato a discipline olistiche in fronte al mare e al sole della Sicilia.
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